Rita Levi Montalcini (1909 – 2012) è stata una neurologa e accademica. Nominata senatrice a vita, è stata Premio Nobel per la Medicina nel 1986.
Sin dai primi anni dell’università si è dedicata allo studio del sistema nervoso. La proclamazione delle leggi razziali del 1938 le vietò di continuare gli studi ma questo non le impedì di proseguire le sue indagini, prima in Belgio e poi di nuovo a Torino nel 1940, in un piccolo laboratorio privato.
Su invito del Prof. Viktor Hamburger, si trasferì nel 1947 negli Stati Uniti alla Washington University di St Louis nel Missouri, per insegnare neurobiologia. Nel 1952, fu ospite del direttore Prof. Carlo Chagas presso l’Istituto di Biofisica dell’Università di Rio de Janeiro per continuare gli esperimenti di cultura in vitro che, nel dicembre 1952, portarono all’identificazione del Fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, NGF). Ritornata a St. Louis nell’inverno 1953, venne affiancata dal giovane biochimico Stanley Cohen con il quale effettuò la prima caratterizzazione biochimica dell’NGF, lavoro poi premiato con il Nobel. Nella motivazione del Premio:
“La scoperta del NGF all’inizio degli anni ’50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo”.
La scienziata devolvé una parte dell’ammontare del Premio alla comunità ebraica, per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma. Nel 1987 ricevette dal Presidente Ronald Reagan la National Medal of Science, l’onorificenza più alta del mondo scientifico statunitense.
Dal 1961 al 1969 diresse il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Roma in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University. Ritiratasi da questo incarico “per raggiunti limiti d’età” continuò le sue ricerche fino al 1995 con la qualifica di Superesperto.
Socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza, membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l’Accademia Nazionale dei Lincei, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society, è stata anche la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.
Nel 1992 istituì con la sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all’educazione di giovani e soprattutto a sostegno dell’istruzione delle donne africane. Fu per tutta la vita molto attiva in campagne di interesse sociale contro le mine antiuomo e per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società.
Dal 1993 al 1998 presiedette l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, istituzione che rilanciò proprio in quegli anni. Nel 1999 fu nominata Ambasciatrice dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) per contribuire alla sua campagna contro la fame nel mondo.
Nel 2001 ricevette la nomina di Senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”.
Nel 2002 fondò l’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello o EBRI (European Brain Research Institute), di cui fu Presidente fino alla sua scomparsa, avvenuta nel dicembre 2012, alla straordinaria età di 103 anni.
Oltre al Nobel, ricevette numerosi altri riconoscimenti fra i quali cinque lauree honoris causa dall’Università di Uppsala, dal Weizmann Institute di Israele, dalla Saint Mary University e Constantinian University (USA), dalla Università Bicocca (Milano) e dal Politecnico di Torino.
Nel 1963 fu la prima donna scienziata a ricevere il Premio Max Weinstein, donato dallo United Cerebral Palsy Association per contributi eccezionali nel campo della ricerca neurologica. Ricevette il William Thomson Wakeman Award dalla National Paraplegia Foundation (1974), il Lewis S. Rosentiel Award per il notevole lavoro nella ricerca medica dalla Brandeis University (1982), il Louisa Gross Horwitz Prize of Columbia University (1983), l’Albert Lasker Basic Medical Research Award (1986).
Vinse il Premio internazionale Saint-Vincent e il Premio Internazionale Feltrinelli, conferitole nel 1969 dall’Accademia dei Lincei.
Nel 2004 ricevette, insieme a Sua Santità Giovanni Paolo II ed al Senatore Giulio Andreotti, la I edizione del Premio Internazionale Bonifacio VIII dall’Accademia Bonifaciana di Anagni e, nel 2009, il Wendell Krieg Lifetime Achievement Award, riconoscimento internazionale istituito dal Cajal Club, la più antica associazione internazionale dedicata allo studio del sistema nervoso.
Divenne anche Presidente Onorario del Comitato Nazionale per la Bioetica, e, nel 2012 fu insignita del Premio Franca Florio “Scienziati Italiani Patrimonio dell’Umanità” conferito agli scienziati italiani.
- La Senatrice a vita Rita Levi Montalcini con il Presidente dell’Associazione Internazionale Magna Grecia Nino Foti, in occasione dell’incontro scientifico organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Novembre 2001.
- Rita Levi Montalcini riceve un riconoscimento nell’ambito delle iniziative della Associazione Internazionale Magna Grecia. Da sinistra: la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, il Maestro orafo Gerardo Sacco, il Parlamentare Europeo On. Professore Giuseppe Nisticò, il Professore PhD del University College of London Salvador Moncada ed il Presidente dell’Associazione Internazionale Magna Grecia Nino Foti.
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