Pier Giovanni Guzzo nasce nel 1944 a Weihsien, in Cina. Studioso di fama internazionale, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, noto a tutta la comunità scientifica e archeologica per i suoi studi e per il suo impegno nell’amministrazione dei beni culturali. Laureato in Lettere classiche a Roma, con una tesi in Etruscologia ed Antichità Italiche, si è specializzato in Archeologia presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene partecipando, in quel periodo, agli scavi della città di Iasos, in Caria. Nel 1990 entrò a far parte del Comitato Scientifico dell’Associazione Internazionale Magna Grecia presieduta da Nino Foti, succeduto al professor Rocco Caporale.
Nel 1969 entrò nella carriera di Ispettore Archeologo presso la Soprintendenza alle Antichità di Napoli e Caserta e, fino all’1981, con la stessa qualifica presso la Soprintendenza alle Antichità della Calabria, dove diresse gli scavi archeologici per la messa in luce della città di Sibari ed assicurare la tutela nella provincia di Cosenza e a Crotone. Diresse le operazioni di recupero delle statue in bronzo dal mare di Riace. Dal 1986 al 2008 è stato soprintendente archeologo della Puglia, della Calabria, dell’Emilia-Romagna, di Napoli e di Pompei. Ha rivestito la carica di soprintendente archeologo per la ricostruzione post-sismica delle aree della Campania e Basilicata colpite dal sisma del 1980. Ha diretto il Museo Nazionale Romano e del Colosseo. È membro dell’Istituto Archeologico Germanico e socio d’onore dell’Accademia Clementina di Bologna. Ha pubblicato diversi volumi, saggi e ricerche di archeologia. Nel 2009 ha svolto le funzioni di Soprintendente ad interim della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Caserta e Benevento.
È membro ordinario dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici, membro corrispondente della Deputazione di Storia Patria della Calabria e dell’Istituto Archeologico Germanico, membro onorario della British School in Roma e socio corrispondente dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli.
Nel corso della sua attività d’ufficio in Calabria ha curato lo studio e la pubblicazione sia di saggi d’inquadramento come i Rapporti Preliminari degli scavi di Sibari, le due monografie “Le città scomparse della Magna Grecia” (1982) e “I Brettii”. Storia ed archeologia della Calabria preromana” (1989) e i quattro capitoli nei volumi miscellanei “Storia della Calabria 1-2. La Calabria antica”, (1987 e 1994). Nel 1993 ha pubblicato una monografia sistematica su “Oreficerie in Magna Grecia”, frutto di uno studio sostenuto dall’Istituto Archeologico Germanico. A questa ha fatto seguito, nel 2014, quella su “Oreficerie dell’Italia antica”.
Come Soprintendente Archeologo della Puglia ha curato e realizzato il volume miscellaneo sul primo centenario del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1988).
Come Soprintendente Archeologo dell’Emilia-Romagna ha curato la ripresa degli scavi archeologici a Veleia, il completamento della progettazione del Museo Archeologico di Ferrara e la realizzazione di una mostra temporanea su Spina. Nel 1988 è stato eletto membro del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali e Ambientali, al cui interno ha ricoperto la carica di Vicepresidente del Comitato di Settore per i Beni Archeologici fino al 1993, e di Presidente fino al 1997. Ha curato il coordinamento delle mostre delle Soprintendenze nel quadro della manifestazione “I Greci in Occidente”.
Come Soprintendente di Pompei ha progettato, coordinato e realizzato le mostre “Pompei. Abitare sotto il Vesuvio” (1996); “Storie da un’eruzione” (2003) e “Argenti a Pompei” (2006); ha inoltre impostato e diretto la collana editoriale “Studi della Soprintendenza Archeologica di Pompei”. Ha curato la mostra “Ercolano. Tre secoli di scoperte”, l’apertura della sezione di affreschi vesuviani del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il riallestimento dei reperti provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano.
Dal 1986 al 1997 è stato componente del Comitato di Redazione delle riviste “Taras”, “Bollettino d’Arte” e “Il Museo”; componente del Comitato Scientifico della rivista “Note di Economia dei Beni Culturali e Ambientali”; dal 1996 al 2019 è stato direttore della Rivista di Studi Pompeiani e, dal 2020, componente del Comitato Scientifico della stessa rivista; dal 2001 al 2005 è stato membro del Comitato di Redazione dei Mélanges de l’Ecole Française de Rome-Antiquité; dal 2006 è membro del Consiglio Scientifico delle Römische Mitteilungen.
Nel 2007 gli è stato conferito il premio Federico Zeri per l’attività di tutela del patrimonio culturale e quello dell’Unione Latina. Nel 2009, ha ricevuto il premio per l’archeologia dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dal 2012 Guzzo è stato nominato nel consiglio direttivo della Società Magna Grecia; nel 2015 è stato nominato dal Sindaco di Napoli membro del Consiglio Scientifico del Museo Nazionale Archeologico di Napoli e, nello stesso anno, su indicazione del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali, è stato nominato membro del Consiglio Scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Nel 2016, è stato nominato membro corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, classe delle scienze morali, storiche e filologiche, categoria seconda Archeologia.
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