Perché Magna Grecia

Storia, filosofia, cultura, techne, scienza, radici. La Magna Grecia è nel nostro presente.

L’area della Magna Grecia ha rappresentato un primo grande seme culturale per il Sud Italia. Sulle coste del Mezzogiorno d'Italia approdarono le navi greche, si formarono le prime colonie, e si sviluppò il pensiero filosofico, matematico, culturale e sociale del tempo. Nel successivo processo di fusione con il mondo dell’antica Roma e con l’influenza del Cristianesimo, la cultura della Magna Grecia sarà uno dei valori fondanti del processo di formazione di tutta la cultura occidentale.

Perché Magna Grecia
di Gino Gullace*

L’Associazione Internazionale Magna Grecia, con sede a Roma e New York, ha due scopi principali: il primo è di diffondere la conoscenza della cultura e della civiltà magnogreche nel pubblico in generale, con l’aiuto e la cooperazione degli esperti che appoggiano la nostra iniziativa; il secondo è di spiegare agli emigranti italiani nel mondo, e in special modo a quelli degli Stati Uniti, i quali provengono in massima parte dalle regioni meridionali d’Italia, che per cercare le loro radici spirituali debbono andare indietro nel tempo e conoscere la civiltà e la cultura della Magna Grecia.

La nostra Associazione non è composta da soci provenienti da questa o quella regione del Meridione, ma è aperta a tutti, italiani e stranieri; chiunque abbia interesse a conoscere l’antica civiltà del sud italiano e il suo contributo allo sviluppo di tutta la civiltà occidentale, può farvi parte. Uno studioso ha detto che ognuno di noi è cittadino di due patrie: una patria geografica dove è nato e cresciuto e dalla quale ha ricevuto la nazionalità; e una patria più grande e più antica che è quella che gli ha dato le basi culturali e spirituali. Di questa ultima patria che per noi è il mondo greco, romano e cristiano, siamo tutti cittadini; spiritualmente tutto l’Occidente, come entità culturale, è figlio di Atene, di Crotone, di Roma.

Ritrovare la Magna Grecia per migliorarci

Noi, però, vogliamo ritrovare la Magna Grecia non come contemplatori curiosi e passivi di un lontanissimo passato, ma per cercare in essa stimoli e ispirazioni per migliorare noi stessi e il mondo in cui viviamo. La nostra civiltà supertecnologica va inaridendo sempre più la nostra essenza umana, rendendo i nostri rapporti con gli altri uomini sempre più impersonali. L’uomo, che una volta costituiva il fine di tutte le attività, sta diventando sempre più un mezzo per il raggiungimento di altri fini. Certe sue dimensioni nel suo spirito vanno scomparendo perchè la super tecnologia applicata alle varie attività lo vuole più consumatore di beni che poeta, più molecola di un immenso organismo sociale che entità individuale, più ingrediente tecnologico che creatore.

Conoscere la Magna Grecia per noi significa richiamare in vita alcuni valori umanistici che stanno sfumando dalla nostra vita. Noi non siamo ostili alla tecnologia, la quale è l’applicazione pratica della scienza che ha le sue radici nella cultura. Ma siamo convinti che, guardando lo sviluppo tecnologico da una piattaforma umanistica, riusciremo a capire meglio dove sta la linea di demarcazione oltre la quale l’uomo diventa schiavo della macchina che fu creata per essere la sua schiava.

Ed ora vorrei anche aggiungere qualcosa a proposito della ricerca delle proprie radici. Negli ultimi venti anni più o meno in tutte le etnie dei Paesi con molti emigranti, come gli Stati Uniti, per varie ragioni che non possiamo esaminare in questa sede si è svegliato un interesse più o meno forte nella ricerca delle proprie radici culturali e spirituali. I gruppi etnici sentono che all’emigrante manca ancora qualcosa per sentirsi completo. Egli ha il senso dell’appartenenza alla patria nella quale vive, lavora e prospera; ma ha il bisogno di sentirsi parte anche dell’altra patria, quella che gli dà la sua identità culturale.

La Magna Grecia per conoscerci meglio

All’emigrante italiano che cerca le proprie radici noi vogliamo dire, appunto, dove sono e aiutarlo a riscoprirle perché conoscere la Magna Grecia è anche un modo di conoscere meglio se stessi, la propria posizione nella storia e geografia della cultura e capire il profondo significato dei propri atteggiamenti nei confronti della vita, della morte, del destino. Io vivo in un mondo dove gli emigranti hanno fatto delle grandi cose e sono sicuro che non le avrebbero fatte se non avessero portato con loro una grande carica creativa che gli veniva da lontano. Nel mondo in cui vivo si crede che la soluzione di tutti i problemi sia sempre alcuni miliardi di dollari più in là. Si pensa che basta spendere dei soldi e il problema, sia esso della delinquenza o della droga, sarà risolto. Ma non lo è: la felicità sociale sembra come il miraggio dei deserti: più miliardi si spendono per raggiungerla, più essa si allontana. Forse la stessa cosa è accaduta nel Meridione. I miliardi sono arrivati, ma i problemi rimangono.
Crediamo, perciò, che sia necessario promuovere una rinascita spirituale e culturale, dando al Sud il senso del proprio passato. Forse allora i miliardi cadranno su un terreno fertile e daranno i loro frutti.
L’Associazione Internazionale Magna Grecia indirizzerà i suoi sforzi in questa direzione e spera nel vostro aiuto e nella vostra cooperazione.

Gino Gullace

Giornalista e scrittore, corrispondente della Rizzoli negli Stati Uniti d’America, fondatore e presidente dell’Associazione Internazionale Magna Grecia, è nato a Ferruzzano (Rc) il 18 agosto del 1918 ed è morto a Ferruzzano nell’ottobre del 1990

* tratto dagli Atti del Primo Simposio Internazionale sulla Magna Grecia | Roma, 2 luglio 1987 |