Louis Tallarini (1947) è un uomo d’affari di successo, Presidente della Real Property Investors, Inc., una società nazionale privata di sviluppo, consulenza e finanza immobiliare. È anche attivamente coinvolto in varie cause filantropiche e associazioni di beneficenza. È attualmente Chairman della Italian Language Foundation Inc. ed è stato Presidente della prestigiosa Columbus Citizens Foundation (CCF) di New York dal 2006 al 2009 e Presidente della Columbus Weekend Celebration, inclusa la parata del Columbus Day a New York City nel 1999, 2000 e 2002-2016. Premio Internazionale Magna Grecia nel 2005 in occasione della Settimana della Magna Grecia, organizzata a New York dall’omonima Associazione Internazionale presieduta da Nino Foti.
Tallarini nasce a New Rochelle, New York, da una famiglia di origini italiane che arrivò negli Stati Uniti all’inizio del 1890. Il nonno e la nonna materni venivano rispettivamente da Lacedonia e Calitri, in provincia di Avellino, e si incontrarono proprio a New Rochelle dove nacque la madre di Tallarini, nel 1914.
Oggi, Louis Tallarini vive a Westchester, una di quelle piccole città dove la concentrazione di italiani è altissima e, dalle parole di Tallarini, senza dubbio una zona dal forte sapore italiano.
Nel settembre 2006, in occasione del ritiro del Premio Philip Mazzei a Bonito, un comune vicino ad Avellino, Tallarini per la prima volta visitò i suoi paesi di origine, Lacedonia e Calitri, dove riuscì a riunire la parte della famiglia rimasta in Italia e, sempre nella medesima occasione, ricevette anche la cittadinanza onoraria di Lacedonia.
La famiglia paterna era invece originaria del Piemonte e di Bergamo e anch’essa emigrò negli Stati Uniti intorno al 1886. Il nonno si chiamava Ermenegildo Tallarini e conobbe e sposò Concetta Eremita, di Campobasso, nella chiesa di San Giuseppe a New Rochelle. Era il 1906, e fu uno dei primi matrimoni nella nuova chiesa.
“Siamo cresciuti in un’epoca in cui i figli degli emigranti venivano americanizzati a causa di un naturale processo di assimilazione. In poche parole, penso che parte di questa assimilazione sia stata guidata dalla Seconda guerra mondiale. Non siamo stati incoraggiati a imparare o parlare italiano in un ambiente educativo. Almeno nella mia famiglia non c’era un’enfasi su questo, forse perché eravamo una generazione ormai già passata. Penso che avere radici italiane, anche nel tempo dell’assimilazione, influenza sempre il modo in cui porti avanti la tua vita. Pratichiamo ancora tutte le tradizioni italiane. Ogni domenica, fin da piccolo, passavo a casa di ogni nonna. Questo è andato avanti per sempre, fino a quando sono cresciuto e sono entrato nell’esercito e anche dopo. Abbiamo veramente ereditato la tradizione di famiglia che ci identifica con l’Italia. Questo è uno dei più grandi valori che le persone hanno portato qui dall’Italia. Poche culture hanno la stessa venerazione per la famiglia e gli anziani”.
Nel 1979, Tallarini divenne prima membro e successivamente presidente della CCF, un’organizzazione di molti eminenti italoamericani, nata dall’organizzazione della prima Parata del Columbus Day che risale al 1929, ad opera di Generoso Pope. Questi era un potente leader italiano, emigrato da Benevento, che fondò il suo quotidiano Il Progresso ed era responsabile di migliaia di borse di studio non solo a studenti italoamericani, ma a tutti gli studenti che frequentavano le scuole cattoliche a New York. Oggi, la CCF, con le borse di studio Zeffirelli, Elementary, High School e College, non solo aiuta gli italiani/americani ad ottenere l’istruzione che altrimenti non potrebbero ottenere, ma contribuisce anche all’identità culturale collettiva delle giovani generazioni di italoamericani.
A tal proposito, Tallarini affronta da sempre, attraverso un programma educativo, il problema degli stereotipi negativi sulla cultura italiana e gli italoamericani: ha combattuto contro Hollywood e persino contro Robert De Niro. Fece notizia quando rifiutò la proposta del sindaco Bloomberg di camminare alla Columbus Parade con un paio di attori dei Soprano’s.
Per certi aspetti l’intero episodio fu, secondo Tallarini, una benedizione, perché il problema ricevette la giusta attenzione da parte dei media.
Dice Tallarini in un’intervista del 2007:
“Vorrei essere ricordato per qualcuno che ha aiutato il movimento a rieducare gli italoamericani sulla loro cultura”.
- Nella foto, da sinistra: il Presidente dell’Associazione Internazionale Magna Grecia Nino Foti e il Presidente della Columbus Citizens Foundation Louis Tallarini, alla storica parata del Columbus Day, sulla Fifth Avenue a New York, in occasione della seconda edizione delle “Giornate della Cultura Italiana”, 2003.
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