Gabriele De Rosa
Gabriele De Rosa (1917 – 2009) è stato uno storico modernista e contemporaneista e politico italiano. Professore di storia contemporanea, presidente dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma, parlamentare della DC e del PPI, per oltre mezzo secolo è stato il punto di riferimento della storiografia cattolica in Italia. Nel luglio 1987, l’Associazione Internazionale Magna Grecia allora presieduta dal giornalista e corrispondente da New York per la Rizzoli Corporation Gino Gullace, celebrò il suo Primo Simposio Internazionale nella sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. In tale occasione, il senatore De Rosa curò una interessante ed inedita relazione scientifica sul “sentimento contemporaneo della Magna Grecia”, inserita nella raccolta di documenti e Atti relativi al Simposio:
“..È mia radicata convinzione che la storia del Mezzogiorno occorre viverla anche come esperienza civile, umana e culturale, verificata sul posto e questa ‘verifica’ porta dritto alla affermazione che molta parte della questione meridionale non si spiega senza una piena consapevolezza del significato di tempo storico per il Sud”.
Dopo gli studi superiori a Roma e la laurea in Giurisprudenza all’Università di Torino, nel 1941 fu chiamato alle armi allo scoppio della Seconda guerra mondiale, partecipando nel 1942 alla battaglia di El Alamein, sulla quale, in seguito, scrisse un resoconto intitolato “La passione di El Alamein”.
Rientrato in Italia, si dichiarò profondamente influenzato dalla lettura del breve saggio di Benedetto Croce “Perché non possiamo non dirci cristiani”, che gli aprì una finestra di speranza per il futuro dell’Italia.
La sua formazione politica cristiano-sociale confluì, nel settembre 1944, nel partito della Sinistra Cristiana, insieme al Movimento dei Cattolici Comunisti di Franco Rodano e Adriano Ossicini. Allo scioglimento della Sinistra Cristiana, nel dicembre 1945, De Rosa aderì al Partito Comunista Italiano (PCI) ed entrò come redattore a l’Unità. Decisivo per la sua formazione fu il successivo incontro con Luigi Sturzo. Nel 1949, in seguito al decreto di scomunica dei comunisti emanato da Pio XII, De Rosa, dovendo scegliere tra la fede cattolica e il partito, lasciò il PCI per la DC, aderendo all’ala di sinistra legata a Giuseppe Dossetti.
Nel 1958 conseguì la libera docenza e, nel 1961, vinse il concorso per la prima cattedra di Storia contemporanea in Italia, disciplina che insegnò nelle università di Padova, Salerno (di cui fu primo Rettore) e Roma, fino al 1987.
La sua attività di storico si concentrò soprattutto sul movimento cattolico nell’età liberale in Italia e sulla DC: fu autore di saggi su Alcide De Gasperi ma soprattutto fu amico, confidente e massimo biografo di Luigi Sturzo e del quale curò diversi epistolari appartenenti ad una raccolta dal titolo di “Lettere non spedite”.
De Rosa fu “la persona adatta per capire l’importanza di quelle lettere confidenziali di autoanalisi e di spietata valutazione di quel che accadeva in quegli anni, negli ambienti intellettuali della Concentrazione antifascista a Parigi, o a Roma dove ormai si firmava il Concordato fra Stato e Chiesa”.
Vanno inoltre ricordati i suoi studi sulla religiosità popolare: Vescovi, popolo e magia nel Sud, 1971; Chiesa e religione popolare nel Mezzogiorno, 1978; Tempo religioso e tempo storico. Saggi e note di storia sociale e religiosa dal Medioevo all’età contemporanea, 1987-98.
Dal 1979 fu presidente dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma e direttore delle Edizioni di storia e letteratura.
Eletto senatore della Repubblica Italiana nella X e nella XI Legislatura, rivestì nel 1993, il ruolo di capogruppo della DC. Nella XII Legislatura fu eletto deputato per il del PPI, fino al 1996.
Tra le sue ultime opere: La transizione infinita. Diario, 1990-1996.
Si spense a Roma l’8 dicembre 2009, a 92 anni.

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