Franco Modigliani (1918-2003) è stato un economista italiano, Premio Nobel per le Scienze Economiche nel 1985, la cui attività di studio ha rivoluzionato la finanza aziendale moderna. Dal 1990 è stato membro del Comitato d’Onore dell’Associazione Internazionale Magna Grecia presieduta da Nino Foti.
Modigliani nacque da una famiglia ebrea a Roma, dove frequentò il liceo classico Ennio Quirino Visconti, per entrare a soli 17 anni, alla facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza Università di Roma. Nel corso della sua carriera universitaria si iscrisse al GUF (Gruppi Universitari Fascisti), in cui vinse i “Littoriali della cultura e dell’arte” per la sezione economica. Iniziò nel mentre una collaborazione con diverse riviste del regime fascista, quali “Lo Stato”, per recarsi in seguito a Parigi dove seguì dei corsi alla Sorbona, prima di far ritorno a Roma dove discusse la tesi e ricevette la laurea.
Finita la sua formazione universitaria, lasciò l’Europa per sfuggire alle leggi razziali e trasferirsi negli Stati Uniti, dove si specializzò alla New School Social Research di New York.
Modigliani insegnò per diversi anni negli Stati Uniti ed infatti, prendendovi la residenza nel 1946. Per tutta la sua vita mantenne intensi rapporti scientifici e professionali con la madrepatria, ma solo negli anni ’50 vi fece ritorno, avviando i primi contatti con i maggiori economisti italiani e le principali istituzioni accademiche.
L’evoluzione del pensiero economico di Modigliani si mosse in ambito neokeynesiano, rispecchiando le idee di John Maynard Keynes, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo.
Modigliani, assieme a Merton Miller, altro economista statunitense premio Nobel per l’economia, formulò il cosiddetto Teorema di Modigliani-Miller della finanza aziendale. Questo importante risultato, esposto per la prima volta nel 1958 nella “American Economic Review”, spiega sotto quali condizioni il valore di un’azienda rimanga lo stesso sia che venga finanziata attraverso la raccolta di capitali sul mercato azionario (emissione di azioni), sia che venga finanziata attraverso l’acquisizione del debito (emissione di obbligazioni).
Fu anche l’ideatore dell’Ipotesi del Ciclo vitale, che spiega come il risparmio ed il consumo cambino nell’arco di vita di un individuo. I consumatori, secondo Modigliani, tendono infatti ad effettuare le loro scelte di consumo non in base al loro reddito corrente, ma in base alla loro aspettativa di reddito e consumo totale futuri. Per questo, gli individui tendono a risparmiare in alcune fasi della loro vita per poi spendere il denaro accumulato in altre fasi, per esempio durante il pensionamento.
Negli anni Sessanta, Modigliani collaborò all’elaborazione del primo modello econometrico della Banca d’Italia, contribuendo alla modernizzazione della politica monetaria e delle tecniche di previsione economica; soprattutto a partire dai primi anni Settanta, egli si impegnò in influenti campagne giornalistiche per favorire la crescita e la trasformazione del sistema economico italiano sulla base dei principi di efficienza, equità e sostenibilità.
Durante la sua lunga permanenza al Massachusetts Institute of Technology (1962-1993) contribuì alla formazione post-laurea di molti economisti italiani che contribuirono alla realizzazione di importanti progetti scientifici sull’analisi del risparmio, dell’inflazione, della politica economica.
L’Accademia Reale Svedese delle Scienze attribuì a Franco Modigliani il premio Nobel per le Scienze Economiche nel 1985, in ragione dei suoi fondamentali contributi sul risparmio e sui mercati finanziari, per la costruzione e lo sviluppo dell’ipotesi del ciclo vitale dei risparmi e per la formulazione dei teoremi di Modigliani e Miller sulla valutazione delle imprese e sui costi del capitale.
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