Antonin Gregory Scalia (1936-2016), detto Nino, gigante “pensaci tu” dell’America più conservatrice, il “giudice supremo” del “fondamentalismo costituzionalista”, è stato un avvocato e magistrato statunitense. È passato alla storia per esser stato nominato Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America dal Presidente Ronald Reagan nel 1986 ed esserci rimasto per oltre un quarto di secolo, sino alla sua morte.
Fine intellettuale e uomo pragmatico, nacque a Trenton nel New Jersey, da genitori italiani. Suo padre, Salvatore Eugenio, era emigrato negli Stati Uniti dalla Sicilia, mentre sua madre Catherine Panaro, nonostante fosse nata negli Stati Uniti, aveva origini italiane.
Dopo aver ricevuto una formazione cattolica, frequentò l’Università di Georgetown ove si laureò nel 1957 cum laude, studiando nel mentre anche all’Università di Friburgo in Svizzera. Tuttavia, manifestando da subito passione ed interesse per il diritto, decise di continuare gli studi presso la Law School della Harvard University in cui si laureò nuovamente cum laude, divenendo nell’anno successivo uno “Sheldon Fellow”, carica che gli consentì di viaggiare per l’Europa tra il 1960 e il 1961.
La sua carriera giudiziaria iniziò nel 1967, anno in cui divenne professore di diritto all’Università della Virginia, per poi proseguire in modo esponenziale, divenendo nel 1974 Assistente Procuratore Generale, nel 1982 Giudice della Corte d’Appello al distretto di Washington ed infine nel 1986 Giudice della Corte Suprema.
Antonin Scalia era ferreo sui suoi ideali ed in occasione di una conferenza sul federalismo nel 1982, sfidò i conservatori a rivedere il loro punto di vista ostile al potere nazionale, evidenziando come il federalismo non dovesse concepirsi come una cosa negativa, ma da utilizzarsi positivamente e con saggezza.
Nel corso della sua carriera da Giudice della Corte suprema, Scalia si qualificò il titolo di leader delle voci conservatrici, poiché riteneva che la Costituzione Americana dovesse essere interpretata con original intent, secondo cioè un’interpretazione letterale del testo originale della Costituzione. Secondo il Giudice, infatti, la US Constitution del 1776 non si interpreta, si legge e basta. E non si legge con gli occhi e la mente del 1986 (anno di nomina di Scalia) o ancora del 2016, ma cercando di “capire” il pensiero “originale” e “incontaminato” dal presente, che i padri fondatori degli U.S.A. possedevano nel momento in cui scrivevano, due secoli prima a Filadelfia, le parole che si leggono nella carta. A questa filosofia giuridica che ha condotto il pensiero e azione del Giudice Scalia venne dato il nome di “originalism” in difesa del pensiero dei “padri fondatori”.
Per parecchi anni Scalia rimase l’americano di origini italiane nella più alta carica pubblica mai raggiunta fino a quel momento – superato solo venti anni dopo da Nancy Pelosi, speaker del Congresso. La vita di Antonin Scalia resterà quindi per sempre un simbolo del “sogno americano” per milioni di famiglie di emigrati.
Si spense il 13 febbraio del 2016. Quello stesso anno gli è stato attribuito dalla Camera dei Deputati Italiana il “Premio America alla memoria” dalla Fondazione Italia-U.S.A.
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