Aldo Corasaniti (1922-2011) è stato un giurista italiano, uomo di diritto e delle istituzioni. Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Senatore della Repubblica Italiana nella XII Legislatura. Nel luglio 1987, ha contribuito alla riuscita del primo Simposio Internazionale sulla Magna Grecia celebrato dall’omonima Associazione Internazionale, allora presieduta dal giornalista e corrispondente da New York della Rizzoli Corporation, Gino Gullace.

Nato in terra calabrese, dopo essersi laureato al più alto livello, prima in filosofia nel 1945 presso l’Università di Pisa e poi nel 1949 Corasaniti conseguì una laurea cum laude in Giurisprudenza nell’Università di Roma La Sapienza.

Entrò giovanissimo in Magistratura nel 1950, prestando servizio prima alla pretura di Genova e poi al Tribunale di Roma, per arrivare, in breve tempo, ad Avvocato Generale presso la Procura Generale della Corte di Cassazione. Come Consigliere delle Sezioni Unite civili presso la Cassazione, fu l’estensore di sentenze di grande significato in tema di “interessi diffusi” e di tutela del diritto alla salute.

Come magistrato ordinario Corasaniti percorse tutti i gradi della carriera, approdando alle qualifiche di maggiore rilievo dell’ordine giudiziario.

Nel 1983 fu eletto dalla Corte di Cassazione Giudice costituzionale. Dal febbraio 1991 al luglio dello stesso anno ne divenne Vicepresidente e Presidente poi dal luglio 1991 al novembre 1992. Fu durante la sua presidenza che la Corte Costituzionale affermò il principio di leale cooperazione tra i poteri dello Stato, un principio fondamentale del diritto dell’Unione Europea.

In qualità di Presidente della Corte Costituzionale italiana fece parte, insieme ai Presidenti della Corte Costituzionale tedesca e del Consiglio Costituzionale francese, della Commissione arbitrale per la Jugoslavia, incaricata di trattare gli aspetti giuridici nel quadro della Conferenza di pace indetta nel 1991, per il raggiungimento di un assetto stabile dei Balcani.

Fautore di più stretti rapporti con le Corti Costituzionali di altri Paesi, Corasaniti auspicava la creazione di una struttura permanente di raccordo tra le Corti dei Paesi affacciantisi sul Mediterraneo.

Dopo il termine del suo mandato novennale alla Corte, entrò in politica, divenendo Senatore della Repubblica. Venne eletto come indipendente nelle liste dell’alleanza dei Progressisti al Senato della Repubblica e fu uno dei fondatori della “Sinistra democratica”, divenendo poi Presidente della Commissione Affari Costituzionali. Nel Senato svolse, in particolare, le funzioni di Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali, tenuto conto della sua elevata qualificazione professionale.

Una personalità poliedrica, ricca di mille sfaccettature, tutte di grandissimo rilievo.

In riferimento alla sua ponderosa attività sono da annoverare i suoi scritti, le prolusioni, le dissertazioni e, soprattutto, le sentenze da lui redatte nel corso della sua lunga militanza nelle magistrature, sia ordinaria che costituzionale.

Sono da ricordare le sentenze delle Sezioni Unite della Cassazione da lui redatte, in tema di tutela del diritto alla salute come diritto fondamentale della persona umana e in tema di controllo sui poteri privati dell’imprenditore.

Della sua attività quale Giudice costituzionale sono testimonianza le sentenze su temi istituzionali, tra le quali si ricordano le pronunce recanti l’affermazione – per la prima volta nella giurisprudenza della Corte – del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, nonché su temi concernenti i diritti fondamentali, tra le quali, quelle relative all’attribuzione di un equo ristoro dei danni alla salute derivanti da incidenti causati da vaccinazioni obbligatorie e sul riconoscimento della necessità di venire incontro alle esigenze di trasporto di soggetti portatori di handicap.

Nel luglio del 2001, insieme al Professore Antonio Baldassarre e Achille Chiappetti, presentò la bozza di Statuto della Regione Lazio.

Tra i tanti riconoscimenti tributatigli, nel giugno 1992 gli venne conferita la laurea honoris causa in Scienze Politiche dall’Università di Genova e, nel novembre dello stesso anno, la nomina come membro, ancora honoris causa, del Consiglio dell’Istituto di Filosofia del diritto dell’Università di Pisa.

Venne insignito dell’onorificenza Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 1988.

Scomparve una sera di luglio del 2011, nella sua abitazione romana.

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