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Conferenza Stampa – 9 maggio 2023
Auletta stampa della Camera dei Deputati, Roma
Dai pizzini ai social network, anche le mafie si sono adeguate al mondo digitale. Oggi comunicano con post, video e tweet, usati per parlare tra clan, per lanciare messaggi di avvertimento, per dare istruzioni, ma anche per arruolare nuove leve con codici e linguaggi che sembrano appartenere a veri e propri influencer.
Il rapporto “Le mafie nell’era digitale”, promosso dalla Fondazione Magna Grecia, racconta questo fenomeno attraverso un’analisi di 90 GB di video TikTok, due milioni e mezzo di tweet, 20mila commenti a video YouTube e centinaia fra profili e pagine di Facebook e Instagram, dai quali emergono le caratteristiche di un fenomeno che sembra affermarsi sempre di più in una mescolanza dai confini labili tra reale e virtuale.
I risultati del rapporto sono stati presentati martedì 9 maggio alle ore 10:00 presso la sala stampa di Montecitorio nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti, Antonio Nicaso, giornalista, scrittore e studioso dei fenomeni criminali di tipo mafioso, docente presso la Queen’s University Canada, Marcello Ravveduto, docente presso l'Università degli Studi di Salerno e responsabile del progetto di ricerca “Le mafie nell’era digitale”. L'incontro ha visto la partecipazione anche del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. L’incontro è stato moderato da Roberto Inciocchi, giornalista e conduttore di “Fuori campo”, Sky Tg24.
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Da oltre trent'anni lavoriamo per promuovere lo sviluppo culturale, economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno d'Italia e del paese.
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Le mafie al tempo dei social
I nostri Laboratori sono aperti a tutti gli stakeholder, punti di incontro di mondi eterogenei dove lo studio e l’analisi delle varie tematiche diventano visione e sintesi ispiratrice di nuovi modelli e di progetti innovativi e concreti. Atenei, imprese e istituzioni insieme, con l'obiettivo di innescare modelli creativi di sviluppo che mettano al centro le nostre risorse territoriali culturali, identitarie e sociali.
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FMG nel mondo
Emigrazione e italianità. Dal 1986 siamo attivi nelle relazioni con i paesi del mondo dove sono presenti le maggiori comunità di oriundi italiani. Nel tempo abbiamo rappresentato la cultura e l’economia italiana all’estero, collaborando con istituzioni, imprese, associazioni e università italiane e straniere, organizzando eventi e convegni, favorendo accordi di collaborazione e di studio e promuovendo un “turismo di ritorno” e di scoperta delle proprie radici come ponte ideale tra gli oriundi italiani e l'Italia.
Oggi la nostra mission è studiare le nuove dinamiche di emigrazione, rafforzare il legame culturale con le comunità italiane di origine, coinvolgere gli stakeholder in progetti operativi, attrarre investimenti esteri nel Mezzogiorno d’Italia.
Dal primo convegno di presentazione a Roma, nel 1986, FMG ha contribuito in vari modi allo sviluppo dell'Italia del Sud. Siamo partiti dall'idea di esportare nel mondo la cultura delle radici, di un Mezzogiorno primigenio, influencer e influenzato, che, partendo dalla Magna Grecia ha raggiunto i nostri giorni, unendo punti lontanissimi attraverso secoli di contaminazioni culturali e generazioni emigrate nel mondo.
Oggi, l'impegno è quello della ricerca, di progettare per essere soggetti attivi dello sviluppo culturale, sociale e economico del Mezzogiorno, eredi degli stimoli, della creatività e della storia delle persone che, a vario titolo, hanno partecipato alla vita della FMG.
Perchè Magna Grecia?
L’area della Magna Grecia ha rappresentato un primo grande seme culturale per il Sud Italia. Sulle coste del Mezzogiorno d'Italia approdarono le navi greche, si formarono le prime colonie, e si sviluppò il pensiero filosofico, matematico, culturale e sociale del tempo. Nel successivo processo di fusione con il mondo dell’antica Roma e con l’influenza del Cristianesimo, la cultura della Magna Grecia sarà uno dei valori fondanti del processo di formazione di tutta la cultura occidentale.